Un turismo che rispetti l'ambiente
In montagna non esiste solo il turismo di chi scende con gli sci, di chi vuole giornate fatte di impianti e piste, di ristoranti tipici ed eleganti alberghi con sauna. Allora no alle ruspe, no a ferro e cemento e a nuovi impianti di risalita, come ad esempio nella bellissima area dell’Alpe Devero. Bella così com’è, capace di attirare moltissime persone che amano un reale contatto con la natura e che, di fronte a realizzazioni che offenderebbero lo spirito della tutela ambientale, semplicemente cambierebbero destinazione.
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I gradi dell'arrampicata per Mauro Corona
Quando ero un ragazzino e andavo sulle montagne con mio nonno, mio padre, i bracconieri o con alpinisti anziani senza più velleità arrampicatorie, ammesso che ne avessero mai avute, i gradi delle scalate erano pochi; soprattutto semplici e comprensibili. Con due parole si definiva l’arrampicata di quel tempo. Le parole erano “bon” e “trist”.
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Vita nuova nei piccoli borghi alpini
E’ da tempo in atto un progressivo spopolamento dei piccoli borghi alpini, con invecchiamento della popolazione attiva, abbandono dei terreni coltivati e incremento delle fasce boschive, senza lo sviluppo delle filiere agrosilvopastorali. Il rischio per i borghi alpini è la progressiva riduzione dei servizi essenziali (trasporti, sanità, istruzione, servizi generali) oltre al decadimento delle costruzioni adibite ad abitazione e ad attività commerciali e produttive. Ne conseguono la perdita di rilevanza economica delle stesse aree, lo sfruttamento non controllato del territorio e un progressivo dissesto idrogeologico. (continua a leggere)
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